Claudio Angeleri | riccardo-schwamenthal

Riccardo Schwamenthal

Riccardo Schwamenthal: Per ricordare un amico e soprattutto non dimenticare un pezzo di storia che Riccardo ha vissuto sulla sua pelle e non ha raccontato spesso. Non dimenticheremo mai il tuo impegno culturale e sociale e la tua vera passione per il jazz. Ho il piacere e l’onore di aver esposto al CDpM alcuni tuoi scatti immortali: Bud Powell, Monk, Ellington, Coltrane, Mingus, Dolphy. I maestri del jazz che hai ascoltato, fotografato e conosciuto di persona. Con semplicità, rispetto, passione, impegno. Valori di altri tempi che oggi tendono a scomparire nella vita quotidiana e soprattutto nel mondo del jazz.

Ricordo una breve parentesi nella quale hai svolto l’ufficio stampa di Bergamo Jazz. Probabilmente la migliore. Un compito svolto con professionalità e distacco in nome del jazz senza interessi personali o attaccamento alla poltrona. Finito l’incarico hai continuato a fotografare come sempre riscuotendo dei riconoscimenti internazionali straordinari. Copertine di dischi unici e libri che girano in tutto il mondo. Non ultimo l’omnibook di John Coltrane che hai voluto omaggiare a me e al CDpM: “Io non leggo la musica e questo libro rimarrebbe a prendere la polvere, qui so che sarà utilizzato tutti i giorni”. Era vero ed sono state anche le parole del nostro ultimo incontro.

Ciao Riccardo e grazie per la tua lezione di vita e di stile.

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