Alfonsina vestita di mare; musica, poesia, racconti di vita di Alfonsina Storni

Claudio Angeleri | alfonsina-vestita-di-mare-musica-poesia-racconti-di-vita-di-alfonsina-storni

L’unione di suoni particolari fra bandoneon, tromba, canto e pianoforte, inseriti in un contesto musicale originale elaborato a quattro mani da Franco Ambrosetti e Claudio Angeleri, avvolgerà lo spettatore nella magia e nella passione della terra argentina.

Alfonsina vestita di mare
Musica, poesia, racconti di vita di Alfonsina Storni
Coproduzione Notti di Luce 2006 – Camera di Commercio del Canton Ticino e di Bergamo
Da un’idea di Silli Togni
Silli Togni, Cristina Castrillo, Oreste Castagna, attori
Franco Ambrosetti, tromba; Michael Zisman, bandoneon; Marco Esposito, basso; Paola Milzani, voce; Mauro Beggio, percussioni, Claudio Angeleri, pianoforte
Musiche di Franco Ambrosetti e Claudio Angeleri

      Alfonsina Y El Mar - Invenzioni a più Voci

Alfonsina Storni è nata il 22 maggio 1892 a Sala Capriasca in Ticino emigrando a soli quattro anni in Argentina insieme al padre, piccolo produttore di birra e titolare di un’impresa di costruzioni. Alfonsina è stata una donna del popolo, una maestra ragazza-madre, una socialista, è diventata una star della poesia latino-americana, nota anche in Europa dove ha tenuto conferenze, tradotta in francese e in italiano, una donna pubblica, una femminista che si è battuta per i diritti delle donne, una donna ultramoderna (così amava definirsi lei, che ha scelto di vivere senza balaustra e di morire suicida nel mare). Alfonsina come tutte le donne (e gli uomini?) si è innamorata, ma non si è mai sposata, rompendo gli schemi di una società strettamente patriarcale, ha cresciuto da sola l’unico suo figlio, Alejandro, nato quando lei aveva vent’anni. Per non morire ha cominciato a scrivere, di sé e dell’amore, perché era ciò di cui sapeva a quell’età. Della vita, della sua città e del mondo poi. Il suo libro “Poemas de Amor” è ancora oggi un best seller della poesia sebbene Alfonsina Storni fosse la prima a non credere in questo suo testo, al quale premetteva: “Queste poesie sono semplici espressioni di momenti d’amore, scritte in pochi giorni, già da qualche tempo. Un così piccolo libro non è dunque opera letteraria né pretende diventarlo… Appena osa essere una delle tante lacrime cadute da occhi umani”.
Portare sulla scena tre voci femminili, due attrici, una italiana e una spagnola e una cantante, è come ridare, tramite i suoi testi poetici, un’anima a questa poetessa. Alla voce maschile è affidato invece il compito di raccontare la sua vita tormentata attraverso varie testimonianze, da quella del figlio, del popolo che la amava profondamente, di Jorge Luis Borges, suo contemporaneo, che al contrario la detestava. L’immagine di Alfonsina Storni è fotografata persino in una splendida canzone “Alfonsina Y el mar” che tutti, in Argentina, conoscono e cantano quasi fosse un inno nazionale.
L’unione di suoni particolari fra bandoneon, tromba, canto e pianoforte, inseriti in un contesto musicale originale elaborato a quattro mani da Franco Ambrosetti e Claudio Angeleri, avvolgerà lo spettatore nella magia e nella passione della terra argentina.

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