Why?

“ Why?” Claudio Angeleri Menzione speciale merita questo “Why?” del pianista Claudio Angeleri, che per l’evenienza ha riunito, in quartetto, alcuni musicisti suoi sodali da anni; l’altosassofonista Gabriele Comeglio (che in ogni brano dà prova di consumata maestria), il bassista Marco Esposito, e il batterista Vittorio Marinoni. Angeleri prosegue la sua ricerca volta ad affinare certe soluzioni e certe architetture a cui da tempo sta lavorando per definire un linguaggio personale nell’ambito del modern mainstream. I setti brani compresi nell’album confermano la riuscita di questa di questa ricerca, che gli fa usare forme inconsuete, divisioni polimetriche, ricche armonizzazioni, alternanze dei sistemi modali e tonali (anche in uno stesso brano) e un eloquio solistico limpidamente strutturato. Oltre che di McCoy Tyner e George Shearing, ci sono anche diversi influssi, della musica colta occidentale e della cantabilità tipica italiana (operistica). Il primo brano Gymnosatie, come dice lo stesso titolo, è per esempio ispirato a una delle Gymnopedie di Erik Satie; “Nefertiti” di Wayne Shorter, è invece nato spontaneo da un inizio in assolo completamente libero; Pannonica, di Thelonious MOnk, è eseguito in tre quarti, smussato negli spigoli più vivi e cantato dalla brava Paola Milzani; “Wide” è un quattro quarti dalla complicata scomposizione ritmica; 2+2+8-5=7 è in sette quarti, diviso in diverse sezioni. Ma tutte queste complicazioni, all’ascolto, non sembrano esistere: tutto fila liscio e chiaro, con estrema  fluidità. Audio Review luglio 2016 – Aldo Gianolio

      Gymnosatie
      Wide
      2+2+8-5=7
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