Alcune funzioni armoniche

La dichiarazione di libertà di Ernst Levy è supportata da un pensiero approfondito e strutturato che non solo offre nuovi stimoli alla composizione, ma consente di rileggere tutta la storia della musica e di chiarire diverse aree grigie della teoria musicale.

In particolare la presenza della triade di sottodominante e il rapporto tra triadi maggiori e minori.

Se l’armonia convenzionale si basa prevalentemente sui suoni armonici naturali, cioè quelli superiori, come si spiega quindi l’importanza dell’intervallo di quarta, e la sua funzione di sottodominante, visto che non compare nella serie degli overtones?

La serie reciproca inferiore al contrario costruisce col 4°, 5°,6° armonico una triade di Fm. Cioè la sottodominante che è vincolata al tono generatore C con la cadenza plagale IV > I (F > C; Fm >C). L’attrazione verso C è spiegata se consideriamo F il tono generatore e C la sua quinta.

      cadenza plagale

Alcuni testi di armonia infatti intendono il passaggio da C a F una sorta di “modulazione momentanea al quarto grado” che viene accentuata dall’introduzione del settimo armonico superiore (Bb) che, aggiunto alla triade maggiore crea un accordo di dominante (secondaria): C7.   Un esempio jazzistico è la quinta, sesta misura della sezione A dei “rhythm changes” in cui da C si va verso la sottodominante F con la dominante secondaria C7, per poi tornare alla tonica con una cadenza plagale da minore a maggiore (Fm6 > C6).

|C6   A7|Dm7 G7|C6   A7|Dm7 G7|C6   C7|Fmaj7 Fm6|C6   A7|Dm7 G7|

In termini polari l’utilizzo del settimo armonico inferiore (D) aggiunto alla triade minore di F crea un accordo cosiddetto “semidiminuito”, D-7b5, che tende a risolvere sul I grado attraverso l’accordo di settima di dominante di G7: D-7b5 > G7> Cmaj7, cioè la progressione tipica di diversi standard del jazz tra cui Night and Day di Cole Porter, noto per la sua produzione nei musical ma molto attento alle tendenze “coloristiche” della musica europea. D-7b5 > G7 conferisce infatti un colore più “scuro” (night) alla progressione che tende al minore, che risolve però, improvvisamente, in maggiore D-7b5 > G7> Cmaj7 con un colore più “brillante” (day).   L’accordo D-7b5 tende a creare fondamentalmente un movimento delle upper voices da Ab a G e Eb, dando origine alla progressione II – V – I minore, D-7b5 > G7> Cm. Vedremo più avanti che durante il bebop si preferiva denominare l’accordo semidiminuito, accordo minore con la sesta al basso F-6/D. Tale denominazione, oltre ad essere armonicamente più corretta, consente di introdurre diverse idee melodiche coerenti con le teorie di Levy.

 

Levy fornisce un’altra interpretazione ancora: l’accordo D F Ab C in posizione tellurica, cioè dal basso verso l’alto, altro non è che un accordo di settima dominante in negativo generato da C, cioè ha gli stessi intervalli di C7 (4 +3 + 3) al contrario C Ab F D (4 +3 + 3). Infatti lo chiama –C7.

      settima positiva e negativa

Telluric: C7> C E G Bb    F-6> D F Ab C

Absolute: C7> C E G Bb    -C7> C Ab F D

In conclusione si può affermare che considerando gli armonici superiori, o inferiori, appartenenti al “senarius”, cioè i primi sei armonici superiori e inferiori, la triade maggiore tende ad assumere la funzione di dominante (C > C7) e la triade minore di sottodominante (Fm > D-7b5). Gli accordi di settima saranno comunque trattati più avanti.  Analizzando altri armonici, sempre in modo polare o assoluto, cioè da un centro verso l’alto e verso il basso, notiamo la presenza dell’undicesima eccedente F#, sebbene di intonazione leggermente bassa rispetto all’intervallo temperato, che produce un forte movimento tonale verso la dominante (G) quasi un accordo V della dominante (D7 > G) e suggerisce anche una scala lidia di C, più brillante e dinamica della diatonica. Di questo aspetto si è interessato George Russell nel suo trattato The Lidyan Chromatic concept of Tonal Organization for Improvisation che ha influenzato non poco il pianista Bill Evans e altri musicisti a cavallo tra gli anni 50 e 60. Un periodo molto prolifico di stimoli culturali ed artistici: la teoria polare di Levy, l’approccio lidio di Russell, gli esperimenti “free”, Kind of Blue, la ricerca polimetrica di Dave Brubeck, Giant steps di Coltrane, le composizioni di Wayne Shorter, solo per citarne alcuni.

Claudio Angeleri 2017 – All rights reserved, any total or partial reproduction or copying is forbidden

 

 

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